Cultura nautica, tradizione e, soprattutto, passione. Sono le chiavi del successo di una storia scritta dal cantiere campano

Una coppia di Caraibi lanciati a tutta velocità
A volte è difficile stabilire una linea di confine tra un prodotto finito e un oggetto d’arte. Una sfida chediventa impossibile soprattutto in campo nautico. Sì, perché costruire una barca non si riduce semplicemente all’idea di dare vita a un processo di assemblaggio. Al contrario un cantiere è, il più delle volte, custode di una tradizione e di una cultura che si perpetuano negli anni se non nei secoli. L’Italia in questo campo non è seconda a nessuno

Renato Martucci cui spetta il merito di aver rilanciato lo storico cantiere campano
Un Paese la cui vocazione marina prima, e nautica poi, è stata alimentata dai 7 mila chilometri di costa grazie ai qualiil legame con il sestocontinente è diventato indissolubile. Non solo. Ha fornitonutrimento alle idee, all’estro, e alle capacità di coloro che si possono definire veri e propri artigiani del mare. Personaggi che rispondono, per esempio, al nome diSalvatore Gagliotta. Grande appassionato e conoscitore del mondo della nautica, Gagliotta iniziò la sua attività costruendo le prime imbarcazioni a Mergellina all’interno delle grotte di tufo.

L'anima sportiva del cantiere Gagliotta ha contraddistinto altri modelli d successo come il Bajos
Erano gli Anni 50. Da quel momento in poi il cantiere è salito alla ribalta delle cronache scrivendo alcune tra le pagine più entusiasmanti nel grande libro della nautica italiana. Capitoli che portano il nome di scafi di successo prodotti dal cantiere Gagliotta negli Anni 70 come Bajos, Camaro Sport, Camaro Even, Camaro GS, solo per citarne alcuni. Una storia mai interrotta e che oggi viene scandita dai modelli che compongono la linea fishermano il Lobster 35, custodi di una tradizione e di una cultura nautica unica che hanno contribuito a dare valore e lustro al Made in Italy sul mare.
© Courtesy Gagliotta