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Impressionisti, l'alba della modernità

L'esposizione commemorativa dei 150 anni dall'istituzione ufficiale dell'Impressionismo, avvenuta il 15 aprile del 1874, si avvale della collaborazione di appassionati collezionisti privati, che hanno reso possibile la presentazione di oltre 160 opere originali di ben 66 artisti, spesso poco o mai esposte in precedenza.


Un simile apporto costituisce un'opportunità straordinaria per approfondire la conoscenza dell'arte degli Impressionisti francesi, le cui opere più rilevanti sono attualmente custodite nei principali istituti museali internazionali, soprattutto francesi. L'aspetto intrigante dei prestiti effettuati dai collezionisti privati, che curano opere considerate di minore importanza, è quello di condurre i visitatori dell'esposizione lungo un percorso filologico e didattico per comprendere più a fondo l'evoluzione dei singoli artisti e la rivoluzione del movimento impressionista verificatasi nella seconda metà del XIX secolo, aprendo la strada a una nuova concezione dell'arte.


Edgar Degas
Edgar Degas | Cheval au pas, Bronzo

Non solo. Il ruolo del collezionismo ha consentito, fin dai primi giorni del movimento artistico francese, la diffusione, la conservazione e, quindi, la valorizzazione delle opere stesse, mentre il sistema artistico predominante le rigettava.

Quando i pionieri dell'Impressionismo fecero il loro debutto ufficiale con la prima esposizione organizzata dal fotografo Nadar a Parigi, che riuniva 31 artisti, l'accoglienza fu tutto tranne che incoraggiante. È risaputo che lo stesso termine "impressionista" fu coniato in senso dispregiativo dal critico Louis Leroy, che criticò aspramente il dipinto di Claude Monet "Impressione, levar del sole", attualmente conservato al Musée Marmottan Monet di Parigi.



Impressionisti: movimenti artistici rivoluzionari


Un destino simile fu riservato, con una critica altrettanto ferma, al movimento degli artisti toscani noto come Macchiaioli nell'Italia risorgimentale, oltre un decennio prima, quando furono apostrofati in modo denigratorio sulle pagine della Gazzetta del Popolo.


Henry Somm , Le Chagrin
Henry Somm, Le Chagrin 1890 | Pierre Franc Lamy, Coquette

I due movimenti artistici, entrambi rivoluzionari e influenzati dalle innovative pratiche della Scuola di Barbizon, in cui riscoprivano il loro sentimento antiaccademico, sono ugualmente indebitati, per la loro diffusione e il loro successo, all'interesse suscitato tra i collezionisti e i mecenati, che intuirono la qualità delle opere. Inoltre, i collezionisti stessi favorirono lo scambio di opere tra i Macchiaioli in Francia e gli Impressionisti in Italia, contribuendo alla reciproca conoscenza e, in certi casi, all'influenza degli artisti italiani su quelli francesi.


Impressionisti, Giapponismo


È altresì interessante considerare un altro aspetto del ruolo dei collezionisti. Sia i Macchiaioli che gli Impressionisti furono affascinati dall'arte giapponese, in particolare dalle stampe che cominciarono a circolare in Europa dal 1860 in poi. Il cosiddetto Giapponismo fu promosso dall'interesse del collezionismo privato, che fornì nuovi impulsi e fascinazioni agli artisti italiani e stranieri. Numerose opere degli Impressionisti (e dei loro successori, fino all'Art Nouveau) presentano forti richiami all'arte giapponese, in particolare all'Ukiyo-e, o "immagini del mondo fluttuante", realizzate con la tecnica della xilografia. Gli Impressionisti mutuarono dall'arte giapponese l'uso di colori vibranti, la rappresentazione di scene quotidiane e l'attenzione per i dettagli naturali, oltre alle tecniche artistiche stesse.


Henry de Toulouse Lautrec, Berthe Morisot
Henry de Toulouse Lautrec, Le Jockey | Berthe Morisot, Femme et enfants sous les arbres

L'uso dell'incisione fu ampiamente praticato dagli Impressionisti, come dimostrato dalla vasta gamma di opere in esposizione a Roma, che comprende numerose acqueforti, xilografie, acquetinte e altre forme di incisione, oltre a disegni e studi preparatori. Tra le numerose incisioni in mostra, spiccano quelle di Degas, Pissarro, Cézanne e Corot, oltre a quelle del rinomato incisore e celebre collezionista Félix Bracquemond, di cui sono esposte una acquaforte e una serie di ceramiche dipinte a mano ispirate ai temi naturalistici dell'arte giapponese.



Pierre August Renoir
Pierre August Renoir, Baigneuse en dormie

Crediti Ph. : vedi didascalie




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