Biennale Architettura 2025: un viaggio tra intelligenze naturali, artificiali e collettive
- CityWorld Magazine
- 19 mag
- Tempo di lettura: 2 min
"Ci alzammo che non era ancora l’alba / pronti per trasbordare / dentro un satellite artificiale / che ci condusse in fretta / alle porte di Sirio". Con questi versi tratti da La Via Lattea di Franco Battiato, il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco inaugura la 19ª Mostra Internazionale di Architettura, intitolata "Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva."
Curata da Carlo Ratti, architetto e ingegnere di fama internazionale, docente al MIT e al Politecnico di Milano, l’edizione 2025 rappresenta un punto di svolta nella riflessione sul ruolo dell’architettura in un mondo trasformato dalla crisi climatica e dalla rivoluzione tecnologica.

“Costruire ascoltando l’intelligenza della Terra”: questo il principio ispiratore della Biennale Architettura 2025. Il curatore Carlo Ratti pone una domanda fondamentale: "Saremo in grado di progettare edifici intelligenti come alberi?" Una riflessione che supera l’attuale attenzione mediatica sull’intelligenza artificiale, per abbracciare un concetto più ampio e umano di “intelligens” – neologismo che include la parola latina gens, ovvero “popolo”.
Biennale Architettura 2025: Venezia diventa laboratorio urbano
Con il Padiglione Centrale attualmente in ristrutturazione, la Biennale 2025 si presenta come un'esperienza immersiva e diffusa. Venezia si trasforma in un “Living Lab”: installazioni, prototipi e sperimentazioni si distribuiscono tra i Giardini, l’Arsenale, Forte Marghera e il centro storico, offrendo al pubblico una nuova modalità di fruizione dell’architettura contemporanea.

Le 66 partecipazioni nazionali portano in mostra visioni e soluzioni radicali. Tra queste, il progetto “Canal Café” dello studio Diller Scofidio + Renfro, vincitore del Leone d’Oro, che sorprende con un espresso realizzato usando acqua depurata direttamente dai canali veneziani. Un gesto simbolico e provocatorio che invita a ripensare il nostro rapporto con le risorse idriche.
Il Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale è stato assegnato al Regno del Bahrain, con il progetto “Canicola”, che propone soluzioni architettoniche ispirate alla tradizione – come torri del vento e cortili ombreggiati – per affrontare le sfide del caldo estremo. Un approccio ingegnoso e necessario in un’epoca segnata dal cambiamento climatico.
Biennale Architettura 2025 “Opera Aperta”
Tra le Menzioni speciali, spicca “Opera Aperta”, il Padiglione della Santa Sede, che trasforma il complesso di Santa Maria Ausiliatrice in un laboratorio di restauro e trasmissione dei mestieri. Una testimonianza viva dell’importanza della memoria e delle competenze manuali.

Di grande impatto visivo e simbolico è l’installazione “Elephant Chapel”, costruita con biomateriali come lo sterco di elefante, a conferma di un approccio integrato e sostenibile tra architettura e ambiente.
Infine, la Menzione alla Gran Bretagna, in dialogo con il Kenya, premia un progetto che immagina un nuovo equilibrio tra architettura e geologia, superando la logica estrattiva a favore di un'ecologia dell’abitare.
La Biennale Architettura 2025 si conferma un evento di portata globale, capace di coniugare estetica, innovazione e responsabilità. Con la guida visionaria di Carlo Ratti, Venezia diventa il cuore pulsante di un dibattito essenziale: quello su come l’intelligenza umana, artificiale e naturale possa coesistere e plasmare il futuro dell’architettura.
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